

Non tutto merita rispetto. Vale anche la pena dire: con questo NO. Con te NO. Con quello che dici e fai, No. Il rispetto inizia da te stesso. (Fabrizio Caramagna)
Nell'articolo precedente a questo abbiamo parlato di quanto pronunciare un NO diventi qualcosa di veramente complesso e faticoso mentre immagini che, al contrario, dire SI' ti renda sempre gradevole agli occhi altrui. Smentita questa voce e trovato quindi il coraggio di dire NO quando serve, pensi che il processo sia finito e si concluda qui.
Spesso è effettivamente così; hai detto NO, hai raggiunto il tuo obiettivo e l'azione si conclude lì. Altre volte, invece, non solo ti sei trovata a fare una fatica immensa nel trovare quel fatidico coraggio. Una volta pronunciata quella parolina tanto piccola e tanto pesante "NO", hai dovuto fare i conti con qualcosa di ancora più fastidioso: il senso di colpa per averla pronunciata.
Il "NO" quindi può avere un seguito non tanto piacevole e darti l'idea di aver fatto qualcosa di sbagliato e di non aver scelto la strada giusta.
Foto di kenny eliason unsplash
In certi casi, quindi, la parte più complessa del processo non è tanto trovare il coraggio di pronunciare quel fantomatico "NO" quanto, piuttosto, il senso di colpa ingombrante che nasce dopo averlo fatto. Senso di colpa che si manifesta atraverso frasi simili:
"forse non avrei dovuto dire no",
"accidenti e se adesso non mi chiama più?",
"chissà che idea si sarà fatta di me"
Tutte frasi che il tuo cervello ti propone, una dietro l'altra, in virtù del fatto che fino a quel momento non era mai stato settato sulla possibilità di pronunciare quel NO.Ti sembrerà strano sapere che il senso di colpa che percepisci è assolutamente normale. Vediamo perchè.
E' normale perchè hai trascorso anni interi della tua esistenza con il timore di fare qualcosa di sbagliato pronunciando "NO" se qualcuno ti proponeva qualcosa, ti chiedeva di fare qualcosa, ti invitava a partecipare a qualcosa. Questo timore ti ha indotto a pronunciare "Si" anche quando sentivi che non era la risposta giusta. Lo facevi perchè non volevi essere giudicata male, allontanata, esclusa, non amata.
Questo ha generato in te un comportamento automatico che consiste nel dire "SI'" a prescindere, pur di non dover fare i conti con qualcosa che non ti piace affatto. Il tuo sistema nervoso è quindi abituato al "SI'" e pensa sia l'unica possibilità di sopravvivenza. Al punto tale che quando dici "NO" lui lo avverte come un vero e proprio pericolo e ti mette in guardia generando il senso di colpa.
Il senso di colpa che si innesca quando impari a pronunciare "NO" nelle situazioni necessarie è quindi la reazione naturale ad un cambiamento nel comportamento automatico che hai utilizzato fino a quel momento.
E proprio per questo motivo è uno stato d'animo che potremmo definire "tossico", non utile, che rischia di deviarti dalla nuova strada imboccata. Questo accade perchè il tuo sistema nervoso cerca di proteggerti da qualcosa che non hai mai o che hai messo in atto raramente perchè ritiene che possa essere pericoloso per te.
Impara a riconoscere questo senso di colpa tossico e inutile da quello sano che si attiva solo in quelle situazioni in cui hai danneggiato qualcuno perchè non hai posto attenzione (es. se investi qualcuno come conseguenza al fatto di essere passata con il semaforo rosso).
Osservare con lucidità, chiarezza e presenza la situazione in cui ti trovi ti darà modo di distinguere se puoi davvero parlare di senso di colpa, rispetto al quale scegliere di fare qualcosa e imparare l'insegnamento che porta, o riconoscere che chi parla è il tuo sabotatore interno.

Foto di pexels n voitkevich
Quando impari a mostrarti per quella che sei, ad entrare in connessione con i tuoi veri bisogni e a pronunciare più "NO" di quanti tu non ne abbia mai detti prima, le persone attorno a te potrebbero non essere contente e reagire in modalità non gradite.
Alcune delle modalità che potrebbero attivare sono:
INSISTERE continuendo a chiederti "quel qualcosa" al quale tu hai già risposto "NO" per indurti a cedere.
MINIMIZZARE cercando di convincerti che ciò che ti stanno chiedendo di fare sia cosa da niente.
FARE LA VITTIMA additandoti come persona sulla quale non si può contare.
PUNIRE accettando il tuo "no" e non parlandoti poi per ore o per giorni
Di fronte a una o a più di queste reazioni è molto facile cedere e sentirsi in colpa per aver pronunciato quella parolina tanto odiosa. Vediamo allora insieme, nell'ultimo paragrafo di questo articolo, cosa fare per mantenere la tua posizione, la scelta fatta, scansando i sensi di colpa in arrivo.
Ecco alcuni piccoli passi che puoi compiere per rinforzare la tua scelta e scansare il senso di colpa.
STABILITA' NEI PIEDI - A livello fisico il senso di colpa ti fa vacillare. Per riuscire quindi a mantenere la tua posizione, esercita il radicamento e ritrova stabilità nel tuo corpo a partire dai piedi. Attraverso un trattamento di reflessologia ( lo trovi qui) lavoriamo sui punti del tuo potere personale, come per es il plesso solare, per aiutarti a sentire con naturalezza questa stabilità
ALLENA IL CAMBIAMENTO - Prima di pronuniciare il tuo "NO" chiediti a che bisogno risponde, fai chiarezza sul perchè è così importante per te pronunciarlo in quel momento. Questo ti permetterà di essere allineata a ciò che stai facendo, di recuperare da questo maggiore stabilità e di allenare questa tua nuova capacità per sostituire al vecchio comportamento automatico un nuovo programma d'azione in linea con chi sei veramente. Se pensi di non poterlo fare da sola ci lavoriamo insieme con il Counseling.
CREA L'ALCHIMIA - Utilizza nel modo giusto gli oli essenziali per abbracciare ua nuova frequenza energetica e favorire il cambiamento. Lo ZENZERO per esempio è utile per chi ha paura di mostrarsi com'è realmente e indossa generalmente maschere. Sviluppa la fiducia in se stessi e maggiore determinazione nell'espressione.
NB. A differenza dei FIORI DI BACH che non hanno alcuna controindicazione, gli OLI ESSENZIALI se usati nel modo scorretto possono nuocere alla persona. Rivolgiti sempre ad un professionista.
Foto di bruno neurath wilson unsplash
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