imparare ad accettare come base per il cambiamento

La felicità più grande consiste nell’accettare i nostri limiti e amarli.
Romano Battaglia

 

Quando ti accorgi di avere un limite e ne prendi consapevolezza la prima cosa che ti viene da fare è cercare di cambiare quel limite in modo tale da procedere indisturbato lungo il tuo cammino. Ciò che è utile fare è imparare ad accettare per vedere un cambiamento. Ti spiego come.

UN APPARENTE PARADOSSO

Uno di concetti che più mi aveva colpito anni fa mentre frequentavo il Master in Counseling era quello secondo il quale per poter cambiare era indispensabile che io accettassi prima di tutto la mia situazione di partenza. Il cambiamento mi richiedeva l’accettazione di tutti quegli aspetti di me che non mi piacevano e che ritenevo essere la causa principale della mia difficoltà a cambiare.

Più ci pensavo e più questa cosa mi suonava come un vero paradosso. Le due parole “accettazione” e “cambiamento” mi sembravano così contrastanti da non poterle vedere connesse. Reputavo che accettare era come non voler cambiare e che cambiare volesse dire lasciare andare ciò che non accettavo di me per costruire qualcosa di nuovo.

La mia difficoltà più grande in quel momento della mia vita era il lavoro. Avrei voluto cambiare ruolo e non riuscivo in nessun modo a portare a termine questo obiettivo. In più pensare di accettare qualcosa che non riuscivo più a svolgere con piacere e passione mi sembrava essere ancora più complicato da ottenere.

Grazie al Master e a tutto il lavoro di formazione personale e professionale che ho fatto successivamente sono giunta a comprendere realmente la questione.

 

Il cambiamento avviene quando una persona diventa ciò che è, non quando cerca di diventare ciò che non è
A. Beisser

 

IL REALE SIGNIFICATO

Buona parte della reale confusione che vigeva in me in quel periodo era dettata dal fatto che male interpretavo e comprendevo il termine “Accettare”.

Con esso identifcavo un atteggiamento passivo, un modo per farmi andare bene qualcosa che, in realtà, non mi piaceva ed ero disposta a cambiare. Ciò di cui mi accorgevo era anche il fatto che ogni volta che desideravo cambiare qualcosa di me, della mia persona, del mio carattere, con la mente mi proiettavo in una dimensione futura come a non voler per nulla vedere me stessa nel Qui e Ora.

Un giorno una mia cara amica, dopo averle spiegato la situazione che vivevo e averl fatto questo esempio, mi dice di prova a visualizzare quanto mi stava descrivendo. Immaginati con gli occhi bendati e con l’idea di voler cambiare qualcosa di te. Come pensi di riuscirci se non riesci a guardarti? Non trovi sia di difficile realizzazione?

Beh quell’immagine a me fu molto utile (forse anche perchè il mio principale canale di comunicazione è quello visivo :-)). Mi chiarì una volta per tutte che per potermi trasformare era indispensabile comprendere da dove partivo, riuscire a guardarmi per poi scegliere come procedere al cambiamento.

Fu in quel momento che capii veramente cosa voleva dire Accettare.

 

In un dato momento nessuno può essere diverso da ciò che è in quel momento, incluso il suo desiderio di essere diverso
Fritz Perls

 

ACCETTARE E’ LA CHIAVE

Accettare di essere chi siamo non significa rassegnarsi a quell’idea, nè tantomeno subire. Parto con questo punto perchè credo sia davvero la chiave di questo tema.

Accettare è qualcosa di più preciso e cercherò di spiegarlo in questo articolo delineando quelli che, a mio avviso, sono i 3 punti fondamentali alla base dell’accettazione:

1.ACCORGERSI

Il presupposto fondamentale per poter agire in un’ottica di cambiamento è accorgerti che qualcosa non va. Accorgerti significa determinare che qualcosa che magari hai sempre portato avanti nello stesso modo non è per te più funzionale. Qualcosa che fino a qualche mese fa era buono per te, oggi non lo è più. E quel qualcosa può essere un modo di fare, una tua caratteristica, un tuo aspetto fisico…

2.ESSERE CONSAPEVOLI

Il diventarne consapevole passa attraverso due step. Accorgerti che qualcosa non è più come l’hai sempre vista e verificare che continuare a far finta di niente e a fare come se niente fosse non ti fa stare bene. Diventare consapevole è lo step successivo dell’accorgersi, è il rendersi conto che c’è una parte di te che richiede fortemente la tua attenzione.

3.ACCOGLIERE

Accogliere è infine l’ultimo passaggio del processo. Una volta che mi sono accorta che qualcosa non funziona più come prima, sono diventata consapevole del fatto che non può procedere così, accolgo questa consapevolezza, mi preparo ad accettare per poi cambiare come desidero.

NON FARE GUERRA AI TUOI DIFETTI, IMPARA AD ACCETTARE

Lo stesso Edward Bach, medico del 1800 che ha scoperto i Fiori di Bach, raccontava quanto segue:

“Vi sono nella maggior parte di noi uno o più difetti che ostacolano in modo particolare la nostra progressione. Sono proprio loro che vanno cercati in noi, impegnandoci a coltivare le virtù contrarie. Quando si scopre il difetto non bisogna muovergli guerra, ma sviluppare piuttosto la virtù opposta!”

Attraverso questa frase Bach affermava che lottare contro un difetto è come posizionare la propria attenzione solo ed esclusivamente su di esso. Questo, energeticamente, non fa altro che aumentare la vibrazione di quello stesso difetto e quindi ci porta ad ottenere l’effetto opposto di ciò per cui stiamo lottando.

Chiedersi, invece, come prima cosa qual è la virtù opposta ci permette di spostare l’attenzione su una vibrazione armonica, di osservare ciò che desideriamo raggiungere e di chiederci, a quel punto, come fare per sviluppare in noi quella qualità.

La parte migliore consiste nel fatto che quello che noi chiamiamo difetto non è altro se non la nostra migliore qualità vissuta in modo distorto.

Per esempio, una persona che ritiene di avere la tendenza ad esagerare nelle cose può iniziare a considerare questa caratteristica come una potenziale capacità di leadership se sviluppata nel modo corretto. Oppure una persona che si ritiene impaziente può dare valore alla sua velocità iniziando ad osservare come convertirla in risorsa.

Questo è l’aiuto che danno i Fiori di Bach: portare chiarezza affinché quello che viviamo come nostro peggior difetto possa essere trasformato nella nostra migliore qualità.

 

Accettati come sei in questo momento; una persona imperfetta, mutevole, in crescita e rispettabile.
Denis Waitley

Pubblicato il: 08/11/2020

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Fabiana Pozzi

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