dovere e piacere parliamo di scelta o di equilibrio

I doveri non vengono compiuti per amore del dovere, ma perché l’evitarli metterebbe l’uomo a disagio. Un uomo non compie che un dovere: il dovere di accontentare la sua anima, il dovere di rendersi gradevole a se stesso.
Mark Twain

 

Pensando alle parole Dovere e Piacere in questi giorni mi sono fatta una domanda che oggi rivolgo anche a te attraverso questo articolo: parlare di queste due parole significa fare riferimento ad una scelta o ad una forma di equilibrio tra i due? La risposta che ti dò qui, subito è questa: entrambi!

PRIMA IL DOVERE POI IL PIACERE?

Immagino avrai sentito un sacco di volte pronunciare questo detto dai tuoi genitori o magari tu stesso te lo sei ricordato mentalmente prima di fare qualcosa. Questa frase, che tutti ricordiamo, potrebbe aver messo radici ben profonde dentro di te.

Potrebbe averti orientato verso un concetto del piacere che risulta necessariamente sempre come secondario ad un dovere ben fatto. Sporcando di fatto quello che è il vero significato della parola. Ma guardiamo insieme la sua origine:

piacere, dal latino placēre = (come in italiano)

sensazione gradevole determinata dall’appagamento di desideri o bisogni fisici, psicologici, morali o spirituali.

Se consideriamo la radice plac- (che ritroviamo anche nella parola plac-are, cioè rendere piano, rendere liscio, in senso figurato facilitare), intuiamo che la parola piacere ha a che fare con l’idea di una situazione appianata, resa liscia, per così dire, agevolata, facilitata.

L’idea stessa di “allisciamento” ci rimanda a quella di carezza, che per antonomasia è un atto che, normalmente, produce sensazione gradevole in chi lo riceve.  Insomma, il piacere altro non è che la gradevole sensazione liberatoria derivante dall’appianamento della tensione scaturita dal bisogno/desiderio, una volta che esso viene appagato.

Dopo aver letto questa descrizione della parola indicata dal sito ‘etimoitaliano’ ti sarai reso conto anche tu che è estremamente limitante vincolare la realizzazione di un piacere al primario compimento di un dovere. E’ un po’ quasi come dire ‘posso darti una carezza’? ‘Si certo ma solo dopo che avrai fatto i compiti!’. Uhmmm stona proprio tantissimo!

E quindi, anche laddove quella frase avesse messo radici dentro di te e nel frattempo ti sei accorto di quanto stonata sia, la bella notizia è che oggi puoi scegliere di cambiare letteralmente la relazione tra queste due parole.

UN DOVERE CONSAPEVOLE

Ma prima di arrivare a delineare una nuova storia tra questi due personaggi ci tengo ad approfondire un pochino meglio il significato del dovere che spesso e volentieri viene condannato e subito.

Il dovere viene molto spesso associato ad un tema di obbligo, di monito, di qualcosa di pesante e sgradevole. Sono felice di dirti che il dovere è un aspetto che fa parte della nostra vita, che non può essere eliminato (non avrebbe senso) e, al tempo stesso, che può essere vissuto con serenità e in armonia.

Spesso infatti ciò che rende il dovere un macigno è il fatto di viverlo in modo del tutto automatico, sapendo che ‘devi fare quella cosa che tanto non ti piace’ e ponendoti tu stesso nelle condizioni di viverla subendola, passivamente.

La possibilità alternativa che hai a questa modalità appena descritta è quella di vivere i tuoi doveri con consapevolezza e quindi sapendo che in una parte della tua giornata dedicherai del tempo prestabilito al compimento di un’attività ben chiara nella tua mente.

A quali vantaggi porta questo diverso approccio? Ne condivido alcuni:

– Ti sentirai parte attiva al compimento di quella mansione e non ne subirai il peso

– Renderà lo svolgimento nettamente più leggero perché saprai cosa stai andando a compiere

– Riuscirai a pianificare al meglio i tuoi doveri all’interno della tua giornata senza etichettarli come qualcosa di mostruoso

DOVERE E PIACERE IN EQUILIBRIO

Questi due mondi che all’apparenza sembrano tanto diversi possono tranquillamente coesistere in armonia, senza privare nessuno dei due del loro più profondo significato.

Ti racconto una mia breve esperienza recente per arricchire il tutto con un esempio concreto.

Qualche giorno fa ho iniziato a sentire un senso di stanchezza abbastanza importante. Me ne sono accorta prima di tutto dal fatto che la mattina facevo fatica a svegliarmi a differenza del solito dove mettere la sveglia molto presto non è mai stato per me un peso. In più mi rendevo conto che le energie del corpo si esaurivano molto più velocemente e io faticavo a fare ciò che solitamente svolgevo con tranquillità.

Quando ci pensavo mi dicevo: “Accidenti non ci voleva. Come faccio adesso a portare avanti lavoro e studio insieme? Devo assolutamente riuscire a fare questo, fare quello e a dare due esami per luglio!”. E più questa frase risuonava dentro la mia mente, più mi sentivo affossata da quelle parole e dai doveri connessi, e più la mia energia non trovava il modo per rigenerarsi.

Finché ad un certo punto mi sono detta che avrei potuto invertire le priorità e dare la giusta attenzione a ciò che in quel momento necessitava maggiormente di considerazione da parte mia. E così ho fatto. Non è stato semplice perché la voce del dovere risuonava con forza dentro di me. Allo stesso modo il corpo mi stava dando segnali altrettanto importanti che non poteva assolutamente essere trascurati.

Ho trascorso una giornata intera lontano da lavoro e studio, immersa nella natura e il giorno dopo già sentivo che la qualità delle mie energie era migliorata.

CINQUE VOCI DI BILANCIAMENTO

Veniamo dunque ad alcuni suggerimenti utili per trovare bilanciamento tra queste due parti.

1. Ascoltarsi con costanza

Se provi a mantenere un ascolto costante di te, delle sensazioni che abitano il tuo corpo, delle emozioni ad esse connesse e dei pensieri che popolano la tua mente riuscirai con maggiore facilità ad individuare cosa è importante per te in un preciso momento. Sei piena di energia? Sei demotivata e scarica? Hai un sacco di idee frizzanti? Senti che il tuo corpo si trascina a stento?

2. Stabilire bene le priorità

Quanto più facilmente riesci ad identificare dove ti trovi rispetto alle domande che hai letto qui sopra, tanto più semplice diventerà per te definire al meglio le tue priorità. Per farlo sarà anche importante che tu aggiunga questa domanda ‘Qual è lo scopo?’ ogni volta che il tuo senso del dovere ti riporterà su quella scia, togliendoti dall’idea di abbracciare il piacere o di lasciarlo per ultimo.

Facendolo potresti notare che a volte ti imponi di dare soddisfazione ai doveri prima di tutto per appagare la tua necessità di riconoscimento da parte degli altri. Riconoscerlo ti aiuterà a cogliere che puoi non averne realmente bisogno o che, una volta identificato lo scopo reale, puoi decidere di affrontarlo in modo diverso.

3. Natura

Stare in natura favorisce la ricarica fisica ed energetica del tuo corpo. Potresti anche scegliere di metterti in natura a compiere il tuo lavoro e quindi unire dovere e piacere. Una scelta meravigliosa di cui spesso ho goduto i benefici.

4. Reflessologia

Quando il dovere chiama ma non ci sono le energie è molto più dura portare avanti certi compiti. Non ti nego che nei giorni di cui ti parlavo sopra non mi sono fatta mancare un bel trattamento di Reflessologia orientato a supportare il Rene e le sue energie. In questo articolo ti parlo di alcuni suoi benefici.

5. Fiori di Bach

Ed infine un contributo fondamentale per dare vita a questo importante equilibrio lo trovi senza ombra di dubbio nei Fiori di Bach. Qui ti parlo delle loro caratteristiche se non hai mai sentito parlare di loro. Lavorare con loro significa trovare uno strumento valido per la trasformazione di quelle convinzioni limitanti che ancora ti portano a credere che non possa esistere un rapporto bilanciato tra Piacere e Dovere.

Tutto questo ti permetterà di scegliere di mantenere serenamente in equilibrio Dovere e Piacere!

 

Nemmeno per un attimo mi pento di esser vissuto per il piacere. L’ho fatto fino in fondo, come si dovrebbe fare fino in fondo tutto ciò che si fa. Non vi fu piacere che io non provassi. Gettai la perla della mia anima in una coppa di vino; scesi il sentiero fiorito accompagnandomi con la musica dei flauti; vissi dei favi del miele. Ma continuare così sarebbe stato un errore, perché avrebbe costituito un limite. Dovevo passare oltre. Anche l’altra metà del giardino mi riserbava i suoi segreti.
Oscar Wilde

Pubblicato il: 21/06/2020

Chi sono

Fabiana Pozzi

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